sabato 7 novembre 2009

Dannazione

Una volta credevo che essere felici fosse indispensabile. Che non si potesse vivere altrimenti. Che non ne valesse la pena.
Oggi mi guardo dibattermi, davvero come un pesce, per ottenere qualcosa che sia vero e duraturo e vedo che questa cosiddetta felicità sembra ancora inafferrabile.
Mi sento un po' lugubre oggi pomeriggio.
Forse in realtà lo sono sempre.
E' appena passata Halloween, la notte delle streghe, con tutti i suoi mostri, i suoi fantasmi che non fanno paura a nessuno.
Mi piacciono le feste in maschera, penso che rappresentino l'unico momento in cui le persone non si vergognano di mostrare i loro desideri, i loro sogni e quindi le loro debolezze, la loro insoddisfazione.
E' uno dei pochi momenti in cui mi sembra di camminare in un mondo reale, con persone vere.
La cosa che più mi tormenta, infatti, è sapere che solitamente la gente si mascheri, per trovare un ruolo nel mondo, per il quieto vivere, per non doversi guardare allo specchio e, se necessario, farsi davvero schifo.
Perchè è più comodo così.
Io non sono così.
Io mi travesto solo alle feste, o almeno ci provo, ed è per questo che risulto scomoda, pesante, strana e un mucchio di altre cose.
E' per questo che mi prendo un sacco di sportellate sul muso e che ho le spalle larghe.
Sono presa male?
No, sì, forse, ma non solo.




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